Le parole di questa poesia scritta da Simone Cristicchi ci portano ad immaginare con occhi pieni di speranza ed un cuore sensibile, un nuovo “inizio” per ognuno di noi e per il nostro pianeta.

Liberati dalla paura e dalla tossicità di un “vecchio mondo”, ci sentiremo come “rinati alla vita” e “più umani che mai”, dopo aver attraversato questo momento collettivo così difficile.

Un prezioso Augurio per ognuno di noi. Buona lettura!

IL PRIMO GIORNO DEL NUOVO MONDO di SIMONE CRISTICCHI

Il primo giorno

del nuovo mondo

ci svegliammo

a un accenno dell’alba

salutando con gli occhi

il ritorno del sole.

Nell’aria un profumo

di pane sfornato

e un’improvvisa voglia

di capriole.

“Io sono qui” – disse il mondo

a raggi unificati

“E voi dove siete stati?”

Noi nella tana in letargo a dormire

Noi coi gerani ad ornare i balconi

Noi rinchiusi nei giorni

lunghi secoli

con l’unico scopo

di restare vivi.

Il primo giorno

del nuovo mondo

come soldati tornati dal fronte

ammutoliti dallo stupore

scendemmo tutti in strada,

nel silenzio interrotto soltanto

dai nostri “buongiorno”,

e da qualche risata.

I sopravvissuti

chiesero un sorso d’aria

l’abbraccio negato

rivedere il mare,

mangiare un gelato:

cose inestimabili

a buon mercato.

I bambini tornarono a scuola,

come andassero a una festa

dopo la lunga ricreazione.

Furono loro alla testa

della rivoluzione.

Il primo giorno

del nuovo mondo

fu il tempo di uscire

al di fuori di noi

dalla Terra imparammo

la grande lezione

Rinati alla Vita,

Più Umani di mai.

Così al suo segnale,

in mondovisione

ci scrollammo di dosso

il mille e novecento

e i sospiri di sollievo

divennero il vento.

(Simone Cristicchi)

foto di Pierangela Vallese
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