Monte Vettore.Pierangela Vallese
MonteVettore monte più alto della catena dei Monti Sibillini.Foto di Pierangela Vallese

Da diversi anni, mi piace andare a camminare nei fine settimana tra le montagne della nostra zona, (Monti della Laga, Monte Vettore, Monti Sibillini, Piana del Castelluccio, Majella, Gran Sasso…). Ogni volta è faticoso. A volte tanto faticoso salire per sentieri per ore e raggiungere le vette….Ed ogni volta è anche tanto tanto soddisfacente: La mente si svuota dai pensieri quotidiani, ascolto in silenzio i suoni della natura, i polmoni si riempiono di aria fresca e profumata e gli occhi pieni di meraviglia per la bellezza semplice e unica che la Natura mi ha regalato, mentre cammino.

La montagna, personalmente mi ha insegnato un passo lento e costante e l‘attenzione al mio respiro, a riconoscere i limiti del mio corpo per rispettarmi e non farmi male e poi l’attenzione a cogliere con lo sguardo le piccole meraviglie del paesaggio.

Essere nel momento presente. Ad ogni passo.

La fatica fisica è accompagnata da uno stato di pace e ben ripagata da una gioia interiore a fine giornata.

Camminare nella natura, camminare in montagna, mi ha insegnato ad ascoltare me stessa, andando oltre il pensiero della fatica fisica, che iniziamente mi scoraggiava. Sono grata a me stessa, oggi,perchè non ho dato ascolto ad insicurezze e paure e scuse varie che la mia mente produceva, che avevano il potere di distogliermi da un desiderio che avevo messo da parte per molto tempo. Ho iniziato all’inizio anche sola ad andare a fare semplici escursioni in montagna, aggregandomi a guide escursionistiche e piccoli gruppi organizzati.

Perchè vi sto raccontando tutto questo?

Spesso nella mia professione ho incontrato e incontro pazienti che desiderano conoscere posti nuovi o fare camminate ed esperienze nella natura: Andare in montagna ad esempio. Ma poi la paura di provare un’esperienza nuova, la paura di sentirsi inadeguati e non allenati fisicamente, la paura di essere soli e non venire accompagnati da persone amiche. La paura di non compiacere il proprio/a partner perchè ad esempio partners preferiscono esperienze di svago diverse, e dicono “No” categoricamente ad una camminata in montagna. E poi ci sono genitori che desiderano molto “staccare la spina” da routine faticose in famiglia per rigenerarsi nella natura, però poi ci sono i figli : A volte troppo piccoli per lasciarli con qualcuno o portarli con sè. A volte figli già grandicelli, adolescenti che non vogliono più accompagnare i genitori nei fine settimana perchè preferiscono stare con i loro pari piuttosto che uscire con mamma e papà (è naturale che succeda!) e allora i genitori rinunciano ad una camminata nella natura per essere a servizio completo degli impegni presi dai propri figli adolescenti( non è buono che questo atteggiamento servile dei genitori verso i figli adolescenti diventi una routine familiare tacitamente accettata dai genitori !).

Ci possono essere varie motivazioni “esterne” più forti, a cui diamo più valore rispetto ai nostri desideri o paure interne, sensi di colpa che impediscono di dedicare del tempo a se stessi dando sempre la “precedenza” ai bisogni degli altri .

Seguire il desiderio di concedersi una camminata nella natura, ci aiuta a mantenere un buon equilibrio mentale. Ci sono tanti studi scientifici che dimostrano che camminare in contattto con la natura, contattiamo ed aumentiamo la nostra vitalità!

Lungo i sentieri di montagna, ascoltando i miei passi, ho imparato ad ascoltare con più attenzione me stessa.

Vi Auguro di seguire i vostri desideri…di ascoltare voi stessi e di fare belle Passeggiate nella Natura! Buona Estate!

Dott.ssa Pierangela Vallese

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