Questa mattina ho avuto la possibilità di ascoltare la conferenza dello psichiatra, prof. Vittorino Andreoli. Le sue riflessioni sull’adolescenza e su noi adulti penso siano così chiare e così preziose che voglio condividere alcune.
“LA FATICA DI CRESCERE” Conferenza del prof. Vittorino Andreoli.
(14 Giugno 2019 , san Benedetto del Tronto ,AP)
La FATICA di CRESCERE non è solo condizione interiore dell’adolescente, la fatica di crescere sta anche in noi adulti che dobbiamo continuare a crescere dentro mentre aiutiamo e comprendiamo i ragazzi…L’adolescenza è un’esperienza umana e chi la sta vivendo deve essere compreso. Sarebbe bello allora se un genitore potesse percepirsi come un educatore che nel crescere suo figlio continua a crescere dentro se stesso, ad educare se stesso nell’educare… Allora l’educazione è un processo circolare, straordinario perché l’educatore cresce aiutando a crescere ….[… ]
E sbagliamo a pensare che gli adolescenti siano vuoti. Non sono vuoti! È un vuoto “apparente”. Noi adulti non riusciamo a vedere cosa c’è in quel vuoto. Come ogni vuoto, anche quello dell’adolescente è un vuoto pieno… da esplorare insieme, comprendere, non giudicare per aiutarli a scoprire se stessi. Cerchiamo di vedere nell’adolescente quello che è invisibile. Aiutiamo l’adolescente ad immaginarsi nel futuro, ad avere desideri e a stimolarli nel come poterli realizzare in concreto, nel tempo. […]
In adolescenza, la scoperta di sé si fa nella relazione educativa. Noi adulti non sosteniamo i nostri ragazzi quando esprimiamo per primi i nostri pensieri negativi e disfattisti sul futuro. E’ bene essere realisti, ma non disfattisti dei sogni degli adolescenti. Sognare ,immaginare, desiderare fanno parte dell’adolescenza. Se non li ascoltiamo e li scoraggiamo o li giudichiamo nei loro sogni, Tarpiamo loro, le ali .[…]
E la fragilita’ dell’adolescente non è debolezza, perché l’opposto della debolezza è la forza, mentre la fragilità è legata alla condizione umana. La fragilità vuol dire che ho bisogno dell’altro. Mostrate la vostra fragilità! Se un padre mostra la sua fragilità, sensibilità al figlio, allora il padre si avvicina al figlio, lo comprende e non vuol dire perdere il ruolo genitoriale. Il rapporto padre-figlio in adolescenza può costruirsi su due fragilità, due sensibilità.
Se nel mio lavoro ho aiutato qualcuno, lo dovete chiedere a loro… Ma se l’ho fatto è stato attraverso la mia fragilità che è sensibilità, comprensione, apertura, disponibilità oltre alle mie competenze professionali… “.
Prof. VITTORINO ANDREOLI